Il coordinatore Costa: sono passati dalla convinzione alla convenienza.
La Torino-Lione è il nuovo terreno del confronto politico tra Popolo delle Libertà e il Pd. Gli azzurri non si lasciano sfuggire l’occasione di sfruttare le divisioni democratiche evidenziate nel botta e risposta tra il sindaco di Bari. Michele Emiliano e quello di Torino, Piero Fassino. Enrico Costa, il coordinatore regionale del partito, annuncia che chiederà ai capigruppo Pdl di Camera e Senato di predisporre un documento da votare nel più breve tempo possibile dove le forze politiche dovranno ribadire il Sì alla Tav, senza se e senza ma.
Un documento dovrebbe ricalcare il testo approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento che aveva come primo firmatario il parlamentare democratico, Stefano Esposito. «Noi – spiega Costa – siamo pronti. Siamo Sì Tav al 100 per cento mentre mi apre che altri siano passati dalla convinzione alla convenienza». A riprova di queste parole Costa cita le ultime esternazione di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, parlando all’assemblea dei deputati azzurri, ha ribadito che si tratta di un’opera fondamentale e non realizzarla comporterebbe un danno economico gravissimo per la nostra economia.
La sfida dei vertici piemontesi del partito azzurro parte dal convegno voluto dall’ex sottosegretario alle Infrastrutture, Mino Giachino, per rilanciare le ragioni del Sì. Il ragionamento di Costa nasce dal fatto che nella scorsa legislatura Pd e Pdl hanno viaggiato fianco a fianco per assecondare le mosse del governo Monti che hanno permesso di firmare il trattato internazionale italo-francese – da ratificare dal nuovo Parlamento – avviare i lavori al cantiere Tav del cunicolo esplorativo di Chiomonte e di chiedere all’Ue di finanziare fino al 40% dei lavori. «Mi auguro che il Pd superando difficoltà e tentazioni rafforzi le convinzioni per realizzare quel progetto che abbiamo condiviso».
La presa di posizione di Costa viene rafforzata anche dal fatto che Vito Bonsignore, europarlamentare azzurro da sempre critico nei confronti della Tav, ieri ha spiegato di «aver superato i dubbi sul progetto» e di essersi convinto che «bisogna farla anche per dare una chance all’esigenza di re-industrializzare di Torino».
Bonsignore fa pace anche con il presidente dell’Osservatorio che in passato aveva criticato: «La Tav non è un feticcio ma un elemento del sistema dei trasporti nel quadrante nordovest: mi sta benissimo il tunnel di base e l’adeguamento della tratta e ringrazio Virano per il lavoro svolto». E Giachino sottolinea come «la realizzazione della Torino-Lione permetterà di creare 20 mila posti di lavoro negli interporti del Piemonte a partire da Novara».
Fonte: LA STAMPA