‘Nodi da sciogliere per competere’. ? questo il tema che Confcommercio ha posto all’attenzione del Governo per il rilancio e il recupero di competitività.
Un tema che ha fra i suoi argomenti principali la questione dei porti, il cui sviluppo e la cui funzionalità possono consentire di recuperare quel 30 per cento di merci oggi sdoganate nei porti del nord Europa. L’obiettivo da raggiungere è quello di sfruttare al meglio i sei giorni di competitività che i porti nazionali, grazie alla loro posizione strategica nel Mediterraneo, hanno rispetto ai competitor.
Ma per raggiungerlo occorre cambiare passo e fare il più in fretta possibile, anche per rispondere all’iniziativa messa in campo dai governi dei Paesi del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo con l’ambizione di intercettare le merci che entrano attraverso il canale di Suez. Gli investimenti decisi (entro il 2015 altri 8 miliardi verranno investiti) e le certezze fornite agli investitori dai Paesi nordafricani stanno dando i frutti: uno studio di Assoporti dimostra che i traffici nei porti della sponda sud del Mediterraneo hanno incrementato la quota di mercato dal 18 al 30 per cento, mentre i porti italiani nel transhipment, ovvero nel trasferimento di carico da una nave all’altra, sono scesi dal 28 al 16 per cento. Un’analisi delle performance di alcuni hub può aiutare a capire quali rotte strategiche seguire e quali abbandonare: Gioia Tauro e Algeciras hanno perso il 4 e il 10 per cento; Damietta nel 2011 il 38 per cento. Leggi tutta la notizia
Fonte: TGCOM – STRADAFACENDO