Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, diventa ufficiale anche in Italia la figura del macchinista unico sui treni merci, una novità che segna un passo decisivo nella modernizzazione del trasporto ferroviario nazionale.
Il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in vigore dal 25 ottobre, recepisce le linee guida dell’Unione Europea e dell’Agenzia ERA, armonizzando la normativa italiana a quella dei principali Paesi europei.
Cosa prevede il nuovo decreto
La norma, attuativa della legge sulla concorrenza del 2023, modifica il decreto ministeriale del 2011 sull’organizzazione del pronto soccorso ferroviario.
La principale novità riguarda la gestione delle emergenze: le imprese ferroviarie potranno definire procedure uniche a livello di linea, senza predisporre un piano di intervento per ogni punto della rete.
Un cambiamento pensato per semplificare la gestione operativa, aumentando flessibilità e autonomia nel rispetto degli standard di sicurezza.
Sicurezza e perplessità
Il modello del macchinista unico è già adottato in diversi Paesi europei, dove viene considerato compatibile con i moderni sistemi di controllo e arresto automatico dei treni.
Le organizzazioni sindacali, tuttavia, hanno espresso preoccupazione per i tempi di intervento in caso di emergenze in tratte isolate, come gallerie o viadotti, dove la presenza di due conduttori offriva maggiori garanzie di sicurezza.
L’ERA ha ribadito che la doppia presenza non è indispensabile, purché venga rispettato il principio della “golden hour”, ossia l’intervento dei soccorsi entro sessanta minuti.
Effetti economici e occupazionali
Per le imprese ferroviarie, il nuovo assetto rappresenta un passo avanti verso la riduzione dei costi operativi e una maggiore competitività del trasporto merci su ferro.
Nel breve periodo non sono previsti effetti sull’occupazione: la forte carenza di macchinisti qualificati manterrà alta la domanda di personale.
Verso una logistica ferroviaria più efficiente
Il decreto segna l’avvio di una nuova fase per la logistica ferroviaria italiana, sempre più orientata a interoperabilità, efficienza e sostenibilità.
Il successo della misura dipenderà dalla capacità di garantire, anche con un solo macchinista a bordo, gli stessi livelli di sicurezza che da sempre contraddistinguono il trasporto ferroviario nazionale.
Fonte: Ferrovie