La prossima legislatura dovrà puntare sulla logistica per aiutare il Paese a crescere di più.
Intervenendo alla presentazione del quaderno n. 22 del FLC una importante associazione logistica cui aderiscono le grandi aziende del nostro Paese dall’Eni alla Ferrero sino alla Propter&Gamble, l’ex sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino ha fatto un primo bilancio per la logistica pubblica nel 2012.
Per la logistica, uno dei quattro settori che determinano la competitività economica di ogni paese, il 2012 è un anno in cui vi sono più notizie negative rispetto a quelle positive oltre agli effetti della pesante crisi economica .
Due notizie positive: la definizione da parte del prestigioso Comitato scientifico della Consulta dei trasporti e della logistica (Gros-Pietro, Boitani, Bologna, Dallari, Incalza, Giordano e Riguzzi) del Piano nazionale della logistica 2012-2020 consegnato a fine agosto al Ministro Passera. Un Piano cui hanno collaborato le migliori Università italiane, dalla Bocconi al Politecnico di Torino etc.
Il Piano, oltre a fare l’analisi più completa sulle disfunzioni della logistica italiana, un settore che vale oltre il 10% del nostro Pil e che occupa un milione di persone, propone 51 azioni per tagliare l’inefficienza logistica italiana stimata in 40 miliardi di euro in dieci anni. L’efficienza che si potrebbe raggiungere varrebbe almeno 4 miliardi di euro l’anno(0,3 punti di Pil). La metà delle azioni è a costo zero e sono quelle che potrebbero essere attuate sin da oggi nella attesa che si realizzino le infrastrutture di trasporto.
Il secondo fatto positivo dell’anno è rappresentato dal protocollo per la distribuzione urbana delle merci, ideato e redatto dalla Consulta dei trasporti e della logistica e firmato recentemente tra il Ministero dei Trasporti e tre grandi città Torino, Milano e Napoli.
Tra gli aspetti critici dell’anno troviamo la chiusura, decretata dalla spending review, della Consulta dei trasporti e della logistica, l’istituzione e il luogo in cui i vari interlocutori privati della logistica e dei trasporti trovavano il luogo del confronto e della conciliazione attorno all’interesse generale.
Terminiamo l’anno senza la approvazione da parte del Parlamento di due riforme molto importanti come quella dei porti e degli interporti e senza una forte iniziativa del Governo sul tema dei controlli nei porti che rischia di favorire l’abbandono del nostro Paese da parte di aziende internazionali importanti.
L’anno si chiude con la vicenda della motonave Eurocargo Bari della Grimaldi bloccata dalla Tunisia e mi auguri che il Governo intervenga al più presto.
L’augurio è che il prossimo anno che si aprirà con le elezioni politiche segni l’inizio di una legislatura in cui l’obiettivo generale dovrà essere quello della ripresa economica del Paese e la logistica per dare il suo contributo dovrà essere al centro dei lavori parlamentari.