Rotterdam, Amburgo, Anversa: i principali hub logistici del Nord Europa stanno attraversando una fase di forte stress operativo. A denunciarlo è Paolo Pessina, presidente di Federagenti, che lancia un allarme sul futuro del sistema logistico europeo.
Il contesto è complesso: tra dazi incerti, siccità che compromette la navigabilità dei fiumi come il Reno e l’Elba, e un aumento record delle esportazioni dall’Asia all’Europa, il carico sulla rete logistica continentale è diventato insostenibile. Le congestioni nei porti e i ritardi nei tempi di attesa delle grandi navi stanno mettendo in crisi anche le grandi industrie, ormai abituate a lavorare senza scorte di magazzino.
Ritardi e congestione: criticità nei porti nord europei
Secondo Pessina, le chiatte container a Rotterdam subiscono ritardi fino a 77 ore prima dell’imbarco. “Il sistema logistico globale batte in testa”, afferma, evidenziando come la contrazione dell’efficienza logistica sia ormai palese.
Si tratta di una situazione che ricorda quella del periodo post-Covid, quando la crisi idrica aveva ridotto drasticamente il pescaggio dei principali fiumi navigabili del nord Europa, aggravando ulteriormente i problemi infrastrutturali.
Una sfida e un’opportunità per i porti italiani
Per Pessina, però, questo scenario rappresenta anche un’occasione irripetibile per il sistema portuale italiano. Il possibile ritorno alla piena operatività del Canale di Suez e un miglioramento delle tensioni geopolitiche potrebbero consolidare un riposizionamento dei traffici marittimi verso il Mediterraneo.
“I porti italiani devono essere pronti ora”, avverte Pessina. Serve una governance efficiente, meno burocrazia e un uso strategico delle nuove infrastrutture in fase di completamento, come la diga foranea di Genova e il Terzo Valico.
Infrastrutture e semplificazione: le priorità per la logistica italiana
Il presidente di Federagenti sottolinea come il sistema italiano non possa più attendere i lunghi tempi di una riforma dei porti. Occorre agire subito, anche attraverso strumenti rapidi come decreti e circolari amministrative per sbloccare i nodi infrastrutturali e snellire le procedure doganali.
Il messaggio è chiaro: “Se non ora, quando? È il momento di far valere i tre giorni di vantaggio che separano il Mediterraneo dal Nord Europa e consolidare lo spostamento a sud del baricentro logistico europeo”.
Fonte: ANSA