FIAP – Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali ha lanciato un nuovo allarme sul valico del Brennero, dove le limitazioni al traffico pesante rischiano di compromettere gravemente il settore autotrasporto e l’intero sistema economico nazionale. Le nuove restrizioni, imposte unilateralmente dall’Austria, potrebbero infatti mettere a rischio oltre 30 miliardi di PIL e frenare l’interscambio commerciale.
Il valico del Brennero: nodo strategico per l’economia italiana
Secondo dati forniti da Uniontrasporti – Unioncamere, l’interscambio complessivo che attraversa l’arco alpino ammonta a circa 550 miliardi di euro all’anno. Di questi, 160 miliardi (29%) transitano dal solo Brennero. Le stime FIAP parlano chiaro: limitazioni permanenti potrebbero causare una perdita fino al 20% dell’interscambio, con impatti devastanti sulla logistica, sui tempi di consegna e sui costi per le imprese esportatrici.
FIAP: serve una visione di corridoio integrato, non misure tampone
Alessandro Peron, Segretario Generale di FIAP, sottolinea come il corridoio del Brennero non sia solo una questione di traffico, ma un vero e proprio asse vitale per la competitività del Paese. “L’infrastruttura è prossima alla saturazione – afferma – ed è impensabile introdurre ulteriori vincoli senza prima potenziare strade, ferrovie, aree di sosta e dogane.”
Settembre decisivo: atteso il tavolo tecnico tra Italia, Austria e Germania
L’incontro tra la Presidente Meloni e il Cancelliere austriaco Stocker ha riportato il tema sul tavolo internazionale. È stato proposto un sistema telematico di gestione dei flussi di mezzi pesanti, definito “soluzione pragmatica” dall’Austria. Il Governo italiano si è impegnato ad analizzare la proposta nel tavolo tecnico di settembre, ma FIAP auspica che si vada oltre soluzioni temporanee.
Obiettivi FIAP: rimuovere i divieti, potenziare l’Autobrennero, incentivare le imprese
FIAP propone un piano articolato che includa:
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Rimozione dei divieti unilaterali al traffico pesante,
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Accelerazione dei cantieri ferroviari lungo il corridoio alpino,
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Potenziamento dell’Autobrennero in tratti strategici,
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Incentivi per le aziende esportatrici per coprire i costi della congestione.
“L’arco alpino non è una barriera da gestire, ma un ponte da valorizzare” – conclude Peron – “Il tempo dei rimedi tampone è finito: serve una strategia europea condivisa per l’autotrasporto sostenibile e competitivo”.