Le problematiche del settore rimaste aperte certamente sono ancora tante e tutte, soprattutto quelle di natura economica, sono vincolate alle disponibilitaÌ€ di cassa dello Stato. Questo non significa che si possano accantonare tutte le tematiche inerenti al tavolo delle regole, cosı̀ come la riforma del codice della strada. Di sicuro la nostra attenzione, al momento attuale, eÌ€ rivolta prioritariamente agli stanziamenti economici. Il percheÌ eÌ€ semplice: il Governo sta cercando di reperire risorse per far fronte alle necessitaÌ€ dei cittadini che, ahimeÌ€, sono tante. La ragione delle difficoltaÌ€ riscontrate, se si vuole essere onesti, risiede soprattutto nell’aumento del debito pubblico dovuto al reddito di cittadinanza e al bonus per le ristrutturazioni degli edifici (il 110%). Entrambe sono misure volute da chi oggi a gran voce chiede risorse, dimenticando peroÌ€ che governando il Paese ha determinato una situazione non semplice da gestire. Pertanto, eÌ€ bene essere coscienti che tagli potrebbero esserci. Ecco percheÌ mi soffermo su questo aspetto. Non certo per generare allarmismi, ma per informare le imprese della reale situazione.
La nostra attività non potrà che concentrarsi su questi grandi temi che si trascineranno nel prossimo anno nel quale, come più volte evidenziato, troveremo i partiti impegnati a conquistare consensi per le elezioni europee, che si svolgeranno nel mese di giugno.
Il nostro settore è coinvolto dalle scelte che saranno effettuate in materia di politica ambientale e le nostre aziende sono particolarmente interessate e attente agli sviluppi della situazione. Se fossero portate avanti, come richiedono alcune forze politiche, le posizioni ambientaliste che hanno dominato negli ultimi anni, le nostre attività potrebbero essere gravemente compromesse. Per questo raddoppiamo gli sforzi.
Intanto, come evidenziato nel corso dell’assemblea di Brescia dall’ On. Salini (relatore della direttiva sul trasporto combinato), i tentativi per penalizzare i combustibili di origine fossile in favore della fonte elettrica ma senza garantire il principio della neutralitaÌ€, sembrano trovare un fronte piuÌ€ determinato ad opporsi. Se poi le conclusioni della COP 28 sull’ambiente saranno orientate verso la promozione di un modello di sostenibilitaÌ€ compatibile con le istanze economiche e sociali (come la Fai da sempre chiede), potremo dire di aver contribuito a tutelare il futuro delle imprese.
Il nostro impegno, nell’immediato, si indirizzeraÌ€ particolarmente verso i provvedimenti contenuti in legge di bilancio e sulle modifiche del Codice della strada, oltre che sulle questioni ancora aperte, senza dimenticare, in tutta onestaÌ€, che oggi l’attenzione del Governo eÌ€ indirizzata soprattutto alla finanziaria. Il reperimento delle risorse saraÌ€ la battaglia piuÌ€ delicata, non solo per la conferma degli stanziamenti concordati ma anche per ottenere che i fondi non utilizzati dal conto proprio e dal trasporto passeggeri (70 milioni) vengano messi a disposizione del conto terzi. Le nostre iniziative tenderanno a seguire questa evoluzione estremamente complessa. Occorre ricordare, per essere corretti, che se quelle risorse fossero state utilizzate dalle imprese a cui erano inizialmente destinate, i nostri operatori comunque non avrebbero potuto beneficiarne. PoicheÌ cosı̀ non eÌ€ stato, ci stiamo impegnando percheÌ non rientrino nelle disponibilitaÌ€ del bilancio dello Stato.
Quelle che ci attendono sono dunque settimane impegnative, sia a livello comunitario che nazionale. L’agenda della Federazione eÌ€ densa di appuntamenti, anche percheÌ il nostro intervento spesso si dispiega in modo diretto e immediato, senza perdite di tempo, per ottenere per tutti i risultati prefissati. Staremo a vedere, a presto.
Paolo Uggè
Fonte: CONFTRASPORTO