Attenzione a non commettere una serie di infrazioni legate alla durata media dell’orario di lavoro e dei riposi giornalieri e settimanali perché dalla fine dell’anno con l’entrata in vigore del decreto destinazione Italia (in Gazzetta n. 300 del 23 dicembre) le sanzioni sono aumentate in maniera considerevole. In più risultato schizzate in alto anche alcune infrazioni legate alla sicurezza del lavoro e all’occupazione in nero. Vediamo quali e «a che prezzo».
Il superamento della durata massima settimanale dell’orario di lavoro e il mancato riconoscimento del riposo giornaliero o settimanale vengono decuplicate. Se prima infatti la sanzione andava da100 a 5.000 euro, adesso parte da 1.000 per arrivare a 50.000 euro. Questa forchetta così ampia tra minimo e massimo viene aperta (e quindi la sanzione diventa più pesante) in relazione al numero di lavoratori coinvolti e al periodo di riferimento della violazione.
Più precisamente la sanzione parte da 1.000 e 7.500 euro di base, passa da 4.000 a 15.000 euro se coinvolge più di 5 lavoratori o si è verificata in almeno tre dei periodi che l’azienda usa per rilevare la media dell’orario di lavoro dei dipendenti in base alle indicazioni dei contratti collettivi, ma si sale ancora da 10.000 a 50.000 euro se sono coinvolti più di dieci lavoratori o se la trasgressione interessa almeno cinque periodi di riferimento. In quest’ultimo caso non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta.
Da segnalare anche che la sanzione viene decuplicata anche per quel datore di lavoro che non consente al dipendente di riposare 11 ore consecutive ogni 24 ore, raggiungendo adesso il minimo di 500 euro per arrivare fino a 1.500 euro. Laddove però la violazione coinvolge più di cinque lavoratori o si è verificata in almeno tre periodi di ventiquattro ore, la sanzione amministrativa parte da 3.000 per arrivare fino a 10.000 euro. Se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori o si è verificata in almeno cinque periodi di ventiquattro ore, parte da 9.000 e arriva a 15.000 euro e per di più viene escluso il pagamento della sanzione in misura ridotta. Leggi tutta la notizia
Fonte: UOMINI E TRASPORTI