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''Guerra ai tir'' al Brennero, industriali contrari

”Guerra ai tir” al Brennero, industriali contrari

Ad oggi la ferrovia non competitiva, chiesta da anni la terza corsia.

“Guerra ai tir al Brennero” titolano i quotidiani parafrasando la dichiarazione di Ugo Rossi, che  insieme ai colleghi della Giunta dell’Euregio, ha annunciato l’ipotesi di un “pedaggio di corridoio” per incentivare ulteriormente il passaggio delle  merci da gomma a rotaia al valico tra Italia  ed Austria . Se guerra dev’essere ecco che arriva prontamente la risposta del mondo industriale: in una dichiarazione congiunta i presidenti di Confindustria Trento ed Associazione Artigiani e Piccole Imprese esprimono “preoccupazione per le decisioni prese ieri a Bolzano dai vertici dell’Euregio in tema di trasporto merci.”

“Da molti anni chiediamo il potenziamento dell’Autostrada del Brennero, in particolare la realizzazione della terza corsia e, ove non possibile, dell’attivazione della terza corsia dinamica – si legge nella nota – oggi sulla tratta del Brennero non ci sono treni sufficienti a trasportare le merci che viaggiano in autostrada. Prima di arrivare al “modal split” con prevalenza della rotaia è necessario potenziare la rete ferroviaria e incrementare il numero di treni, finché ciò non sarà realizzato, altri interventi non possono incidere in maniera significativa sul cambio della modalità di trasporto.”

 

“Allo stato attuale – spiega i presidente  degli Artigiani Marco Segatta – il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia risulta difficoltoso e poco praticabile. Costi superiori, tempi di attesa e trasferimento delle merci non sono compatibili con le richieste del mercato che impongono consegne in tempi rapidissimi. Faccio l’esempio della tratta Trento – Worgl (Austria): con il camion si copre in circa 3 ore, 3 ore e mezza; ricorrendo alla rotaia i tempi sono, di fatto, raddoppiati, calcolando le 4 ore necessarie per il trasferimento e almeno altre due per il carico e lo scarico del mezzo dal treno. L’aumento del costo del pedaggio comporterebbe inoltre gravi difficoltà al settore del trasporto e all’economia in generale.”

Fonte: TRENTOTODAY

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