Una vasta operazione condotta dalla Procura della Repubblica di Forlì ha scoperto una frode fiscale basata sul commercio illegale di pallet, che ha causato un’evasione dell’Iva di oltre 12 milioni di euro. Settanta militari della Guardia di Finanza hanno compiuto ventuno perquisizioni in tutta Italia.
L’indagine è partita da un controllo effettuato dalla Finanza presso un’impresa che produce imballaggi e ha sede nella provincia di Forlì. Durante l’esame della documentazione amministrativa, le Fiamme Gialle hanno rilevato che i fornitori dell’azienda avevano sempre dichiarato bilanci con perdite o redditi molto bassi, mentre chiedevano elevati crediti d’imposta a fini dell’Iva. Questa è una situazione che ha allarmato i Finanziari e li ha spinti ad approfondire le indagini, coinvolgendo l’intera filiera e scoprendo così il meccanismo della frode.
I produttori vendevano i pallet ad imprese “cartiere”, che a loro volta li reintroducevano nel mercato in modo fittizio, ossia producendo fatture false che servivano ai finti acquirenti per detrarre i costi e chiedere poi i crediti Iva. Le pedane venivano contestualmente vendute in nero a prezzi inferiori a quelli di mercato, causando così concorrenza sleale verso le imprese che operano in modo corretto. La Guardia di Finanza ha rilevato che le società coinvolte hanno emesso fatture false per 61 milioni di euro, evadendo circa 12 milioni d’Iva. Le aziende coinvolte dall’indagine hanno sede in tutta Italia e sono concentrate in tre regioni: Lombardia, Piemonte e Campania. Per ora, sono state denunciate venti persone, ma l’indagine è ancora in corso e potrebbe portare alla scoperta di nuovi soggetti.
Il consorzio Conlegno, che gestisce i marchi di certificazione dei pallet Epal e Fitok, ha espresso soddisfazione verso l’operazione della Guardia di Finanza: “Tra le venti persone denunciate, non compare alcun iscritto al nostro consorzio”, precisa Ettore Durbiano, presidente di Assoimballaggi e primo presidente di Conlegno. Il segretario generale di Conlegno, Sebastiano Cerullo, spiega che “Nonostante i continui controlli sulle aziende, persiste purtroppo un circuito parallelo di furti e danneggiamenti che genera sacche d’inefficienza in una rete di libero mercato. Occorre un maggiore controllo sugli operatori logistici e su tutta la filiera, perché il problema non è il pallet, bensì la sua gestione”.
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Fonte: TE TRASPORTO EUROPA