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Fermo bisarche e azioni criminali. Il governo intervenga

Crescono i danni causati dal fermo bisarche in atto ormai da un mese. Autovetture incendiate, lanci di sassi dai cavalcavia, autisti aggrediti e minacciati, presidi di blocco che costringono anche chi vuole lavorare a fermarsi. Episodi che non possono certo definirsi pacifici, come dichiarano i promotori della protesta.
Il fermo prosegue ad oltranza, nonostante la disponibilità a favorire il confronto dimostrata dai principali attori della filiera, compresa ANITA – che rappresenta le imprese di autotrasporto più grandi in Italia, tra le quali anche quelle che trasporto vetture e che fin dallo scorso febbraio, prima che cominciasse la protesta, si era resa disponibile a favorire il dialogo tra le imprese del comparto.
“Non comprendo perchè in Italia si assista periodicamente a simili azioni di protesta senza che nessuno intervenga, ha dichiarato Eleuterio Arcese”, presidente di ANITA in un comunicato.
“Le imprese che rappresento continuano a segnalarmi l’impossibilità di svolgere le propria attività perchè subiscono minacce, intimidazioni e danni ai propri mezzi.
E’ inaccettabile che un’autista possa rischiare la vita perchè la sua bisarca carica di vetture viene incendiata, come è avvenuto nei giorni scorsi.
I rappresentanti di tali organizzazioni continuano a ricorrere allo strumento del fermo dei servizi in modo irresponsabile e incivile causando danni all’economia del Paese. Fiat ha chiuso alcuni stabilimenti e bloccato la produzione delle auto e a pagarne le conseguenze sono gli operai delle fabbriche, i dipendenti dei concessionari e tutti i lavoratori che operano nella filiera che rischiano la perdita del lavoro e la cassa integrazione.
Non si può bloccare un settore produttivo per rivendicare dei costi, ha sottolineato Arcese. Questi vanno negoziati con i propri committenti.
Il governo non può continuare ad assistere a tale situazione senza far nulla. Tali azioni danneggiano non solo la filiera dell’automotive ma l’intera collettività. Ci aspettiamo che nelle prossime ore il ministero dell’Interno intervenga per ripristinare l’ordine e la legalità”.
Fonte: A.N.I.T.A.

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