Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, denuncia il doppio versamento di imposte sui rifiuti a cui sono costrette le imprese di logistica. «Esattamente al contrario della nota pubblicità – ha lamentato il presidente della Confetra, Nereo Marcucci – anche nel 2017 le aziende che producono rifiuti non assimilabili a quelli urbani saranno chiamate a pagare lo smaltitore effettivo e quello virtuale. Il secondo è quasi sempre l’azienda municipalizzata locale. Insomma pago due per prendere uno».
«Nonostante gli interventi del Ministero dell’economia, dell’Antitrust e recentemente anche del Tar – ha piegato Marcucci – il Ministero dell’Ambiente non ha ancora posto vincoli ai Comuni in merito alla possibilità di considerare qualsiasi rifiuto come un rifiuto urbano». «La conseguenza – ha precisato la Confederazione – è che i Comuni stanno ricomprendendo tra i rifiuti assoggettati al pagamento della tassa anche quelli che non potrebbero essere assimilati ai rifiuti urbani e per i quali lo smaltimento avviene in proprio da parte dei produttori, come nel caso degli imballaggi utilizzati dalle imprese di logistica che anche quest’anno – entro il 26 giugno prossimo – sono chiamate a pagare importi rilevanti».
«Confetra – ha sottolineato Marcucci – ha nuovamente chiesto l’intervento della sottosegretaria all’Ambiente, Silvia Velo, affinché gli uffici competenti definiscano i criteri di assimilazione previsti da una norma del lontano 2013, e nel frattempo dispongano con circolare che niente è dovuto quando il servizio di smaltimento non sia stato reso».
Fonte: INFORMARE