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Decreto Ilva legge, ecco i provvedimenti per autotrasporto

Tre misure per le imprese di autotrasporto che vantano crediti nei confronti dell'Ilva

Martedì 3 marzo 2015 la Camera ha approvato senza apportare modifiche il decreto di conversione del Decreto Legge numero 1 del 5 gennaio 2015, che riporta i provvedimenti per il salvataggio dell’Ilva, compresi gli emendamenti inseriti per tutelare gli autotrasportatori.

Il testo approvato dalla Camera, che è Legge dello Stato, contiene tre misure per le imprese di autotrasporto che vantano crediti nei confronti dell’Ilva. La prima è la pre-deducibilità dei creditiaccumulati dalle piccole e medie imprese prima dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria, che pone gli autotrasportatori in una posizione privilegiata tra i creditori.
La seconda misura prevede la sospensione dei termini per il pagamento dei tributi erariali e delle relative procedure esecutive e cautelari. Tale sospensione vale per i termini che scadono tra la data d’entrata in vigore del decreto Ilva e il 15 settembre 2015 e riguarda anche le cartelle di pagamento emesse dagli enti di riscossione. Tutti i tributi sospesi dovranno essere pagati in una volta sola entro il 21 dicembre 2015. Il terzo provvedimento consente l’uso del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per agevolare l’accesso al credito per gli autotrasportatori creditori dell’Ilva. Tale utilizzo vale però fino a un massimo di 35 milioni di euro.
Intanto, Trasportounito contesta l’accordo raggiunto tra altre associazioni dell’autotrasporto e i commissari straordinari dell’Ilva sul pagamento anticipato delle prossime fatture. Tale accordo è ritenuto “sconveniente” perché le modalità non sono chiare e perché “utilizzato sostanzialmente per coprire una parte dei debiti accumulati anziché produrre servizi e pertanto, l’agonia finanziaria resta in tutta la sua interezza”. Inoltre, l’associazione non ritiene “credibile” il piano di pagamento a rate dei crediti pregressi: “Si tratta di una forzatura più utile a far ripartire l’azienda piuttosto che una soluzione reale e concreta”, spiega Trasportounito in una nota. Quindi, l’associazione intende attivare azioni legali. Leggi la notizia completa

Fonte: TE – TRASPORTO EUROPA

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