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Controlli radiometrici, il decreto interministeriale è ancora in alto mare

Controlli radiometrici, il decreto interministeriale è ancora in alto mare

Confetra si appella a MiSE, MIMS, MiTE e ADM: “Poco tempo per evitare colli di bottiglia nei porti".

Il problema, di per sé, è piuttosto semplice. In base ad una norma entrata in vigore nel 2020, il Governo avrebbe dovuto emanare entro il 26 dicembre dello stesso anno un decreto per specificare a quali merci in ingresso nel paese sia da imporre il controllo radiometrico, in assenza del quale, secondo le analisi di Confetra e Fedespedi, tale obbligo verrebbe automaticamente esteso a una quota pari a circa il 70-80% delle merci in arrivo, con conseguente creazione di colli di bottiglia, anzitutto nei porti. Quel decreto però non è stato emanato né a dicembre e né a fine aprile, data cui era stato rinviato con il Milleproroghe. E così adesso la scadenza è il prossimo 30 settembre, ma la situazione è ancora in alto mare.

Per questi motivi Confetra ha deciso di muoversi in via istituzionale, con una lettera ai ministri interessati (Roberto Cingolani, titolare della Transizione Ecologica, e Giancarlo Giorgetti, responsabile dello Sviluppo Economico), allertando nel contempo Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

“Come operatori della logistica – scrive il presidente Guido Nicolini – chiediamo di poter essere parte attiva nella redazione del decreto in quanto siamo in grado di illustrare e misurare in concreto le disposizioni che si andranno a stabilire, avendo ben chiaro tutte le fasi operative che si intrecciano nelle operazioni di import, al fine di scongiurare che vengano introdotte norme che avrebbero il solo fine di creare colli di bottiglia e penalizzarci rispetto agli altri Stati europei dove i controlli radiometrici vengono svolti prevalentemente presso la sede finale di destinazione dei prodotti interessati”.

In questo contesto, viene evidenziato nella missiva, gioca un ruolo non secondario la burocrazia italiana, ad esempio con il passaggio di alcune competenze dal Ministero dello Sviluppo Economico a quello della Transizione Ecologica. Leggi tutta la notizia

Fonte: SHIP2SHORE

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