Dopo i porti di Genova e La Spezia, la congestion fee approda anche a Marghera, Vado Ligure e Livorno, sollevando forti preoccupazioni nel settore della logistica portuale. Si tratta di un contributo economico richiesto per coprire i costi indiretti dovuti a ritardi, disservizi e attese nei terminal portuali, una misura ora estesa a cinque scali strategici del Paese.
Il punto di vista degli autotrasportatori
L’introduzione della congestion fee logistica portuale è stata formalizzata con comunicazioni inviate dalle principali associazioni dell’autotrasporto alle Autorità di Sistema Portuale e ai committenti. Secondo i promotori della misura, il provvedimento è reso necessario dal peso crescente delle inefficienze operative, che fino ad ora gravavano unicamente sugli autotrasportatori.
L’obiettivo dichiarato è redistribuire i costi lungo l’intera filiera logistica, coinvolgendo anche spedizionieri, operatori logistici e terminalisti.
Assologistica critica la misura: “È un ostacolo allo sviluppo competitivo”
A farsi portavoce delle preoccupazioni del settore è Assologistica, per voce del segretario generale Jean Francois Daher. “L’introduzione della congestion fee da parte dell’autotrasporto – afferma Daher – va a penalizzare proprio le imprese che investono nei porti e creano occupazione, come i terminalisti portuali.”
Assologistica ritiene che questa iniziativa, seppur comprensibile, aggravi le criticità del sistema portuale italiano, rischiando di compromettere lo sviluppo competitivo degli scali marittimi.
Il vero nodo: inefficienze sistemiche nella logistica portuale
Secondo Daher, non è un problema che riguarda solo i camionisti, ma coinvolge:
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operatori logistici
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terminalisti
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gestori delle infrastrutture
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autorità portuali
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sistema ferroviario e stradale
La logistica portuale italiana sta affrontando un problema strutturale, che richiede interventi integrati e sistemici, in grado di migliorare la pianificazione dei trasporti, l’efficienza operativa dei porti e la collaborazione tra i vari attori della supply chain.
Verso una visione condivisa: serve una regia nazionale
L’appello di Assologistica è chiaro: la congestion fee non può essere la soluzione, ma solo un sintomo di un sistema in difficoltà. Serve una regia nazionale, con interventi mirati per:
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potenziare le infrastrutture logistiche
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digitalizzare i processi doganali e operativi
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migliorare i collegamenti ferroviari e intermodali
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ridurre la frammentazione decisionale nei porti
Fonte: ASSOLOGISTICA