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Confetra sferra l’attacco ai costi minimi autotrasporto

Sferrato il primo attacco contro l'intero impianto dei costi minimi dell'autotrasporto

La guerra legale sui costi minimi inizia una nuova fase, aperta dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 settembre 2014 sul ricorso pregiudiziale presentato dal Tar del Lazio, che deve valutare su diversi singoli ricorsi. E proprio uno dei principali ricorrenti, la Confetra, sferra il primo attacco contro l’intero impianto dei costi minimi dell’autotrasporto, sottolineando che “La Corte di Strasburgo ha negato la correlazione tra costi minimi e sicurezza stradale che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finora caparbiamente sostenuto a difesa dell’83 bis del D.L. 112/2008”. La conseguenza, per la confederazione, è chiara: “Alla luce della sentenza, salta tutto l’impianto dell’83 bis e il Tar del Lazio dovrà invalidare i provvedimenti impugnati”.
Confetra, quindi, fornisce indicazioni concrete ai committenti dell’autotrasporto. La prima riguarda i committenti che hanno in corso un procedimento giudiziario di rivalsa sui costi minimi, in attesa del pronunciamento del Tar che avrà validità generale: “Sarà opportuno che le imprese committenti coinvolte in controversie tariffarie producano in giudizio la sentenza della Corte di Giustizia”. La confederazione si rivolge anche ai committenti che hanno già concluso un giudizio con un verdetto di pagamento: “Potranno proporre azione per farsi indennizzare da chi si è indebitamente arricchito (art.2041 C.C.)”.
Confetra pone anche la questione politica, chiedendo al ministero dei Trasporti un cambiamento normativo: “È auspicabile dunque che il Ministero delle Infrastrutture voglia cogliere senza pregiudizi il senso di questa sentenza ed evitare di protrarsi di una situazione di totale illegittimità, assumendosene altrimenti tutte le inevitabili responsabilità, anche di natura patrimoniale”.
Questa posizione si basa su un’interpretazione ampia della sentenza della Corte Europea: “È opportuno sottolineare come i ricorsi al Tar del Lazio avessero ad oggetto i costi minimi fissati allora dall’Osservatorio, in seguito sciolto insieme alla Consulta di cui era espressione. Leggi tutta la notizia

Fonte: TE – TRASPORTO EUROPA

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