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Intervista de L’Unit a Cinzia Franchini

«I Forconi? Scrivono viva mafia e nessuno prende le distanze...»

Sono giorni difficili per Cinzia Franchini, presidente della Cna Fita che rappresenta più di un terzo degli autotrasportatori. Due lettere con minacce di morte ricevute in pochi giorni. Quella chiusa «viva la mafia viva i forconi», proprio in terra di Sicilia, che apre scenari ancora più inquietanti sui possibili registi di molte delle proteste in corso. E poi la constatazione, amara e allarmata: «Mi sarei aspettata una presa di distanza dei Forconi e in primo luogo di Ferro (uno dei leader, Ndr). Non è arrivata». 

Franchini, quando è arrivata questa seconda lettera e cosa contiene? 
«Martedì pomeriggio, alla Cna di Agrigento, la prima risale a venerdì. Non sappiamo se sia stata spedita o consegnata a mano, il francobollo c’è ma non è timbrato. Purtroppo non ci sono telecamere in quella sede… Come nell’altro messaggio, ci sono minacce esplicite a me e al presidente provinciale di Agrigento per la nostra presa di posizione politica contro i blocchi, ci dicono che ce la faranno pagare. E come la prima lettera, pure questa chiude con un “viva la mafia viva i forconi”».

È preoccupata?
«Onestamente sì. Certo è una lettera anonima, certo può trattarsi di un singolo forcone esaltato, ma il clima è molto, molto pesante. E questo mi dà da pensare. Il tono poi è molto, troppo violento. Devo dire anche che avrei gradito una immediata presa di distanza dai forconi, se davvero sono agricoltori e autotrasportatori, come si presentano su internet. Non è arrivata». 

La Cna Fita ha letto già le prime minacce come un’intimidazione verso chi chiedeva il rispetto della legalità anche nella protesta…. «È così, vogliono dissuaderci dal denunciare chi vuole strumentalizzare la disperazione di tanti imprenditori per bloccare il Paese e generare confusione e caos».

Al quarto giorno di proteste in tutta Italia, che idea si è fatta di questo fenomeno? 
«Che la situazione è davvero pesante e che non va sottovalutata. Il disagio in cui attecchisce è davvero molto grande, anche nel mio settore. In cui comunque, lo voglio ribadire, il fermo non c’è, se veramente ci fosse l’Italia si bloccherebbe sul serio. Ci sono dei disagi, questo sì, perché in questo settore è “facile” provocarli, ma non ci sono problemi particolari, anche perché il 90% degli autotrasportatori non sta con il movimento dei forconi, ma sta con le organizzazioni che hanno firmato il protocollo con il ministero delle Infrastrutture. Anzi, i movimenti dei forconi o del 9 dicembre danneggiano la nostra categoria. So che polizia e forze dell’ordine stanno lavorando bene, ad esempio si sono mosse prima rispetto ai blocchi del 2012. Penso allora che in breve tempo sapremo chi sono realmente queste persone, e cosa realmente vogliono». Leggi tutta la notizia

Fonte: L’UNITA’

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