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Cashback in autostrada: attivo dal 15/09 ma nei fatti esclusi i trasportatori

Cashback in autostrada: attivo dal 15/09 ma nei fatti esclusi i trasportatori

Il servizio di cashback non è attualmente disponibile.

Dal 15 settembre 2021 ASPI ha lanciato il servizio di cashback a beneficio degli utenti della rete autostradale in sua gestione che subiscono ritardi a causa di cantieri attivi.

Questo servizio prevede dei rimborsi riconosciuti per itinerari brevi (vale a dire da 15 minuti di ritardo), dal 25% al 100% del costo del pedaggio autostradale e per accedervi è sufficiente scaricare l’app Free To X, disponibile sia per dispositivi Apple che Android, progettata dalla stessa ASPI.

I primi rimborsi verranno erogati da gennaio 2022 ed i mesi che vanno dalla metà di settembre a dicembre 2021 serviranno ad accumulare i rimborsi in una sorta di portafoglio elettronico e sviluppare eventuali correttivi all’applicazione.

Autostrade per l’Italia ha specificato che per poter usufruire del rimborso al pedaggio è necessario che il ritardo sia scaturito esclusivamente dalla presenza di un cantiere autostradale, pertanto, restano esclusi i ritardi maturati da traffico intenso, incidenti, eventi meteo, manifestazioni o altri motivi non legati al piano di lavori per l’ammodernamento delle infrastrutture autostradali.

Infine, specifica Autostrade, il rimborso potrà essere ottenuto dagli utenti alla guida di auto, moto, furgoni, camion o qualsiasi altra tipologia di veicolo.

Sotto quest’ultimo punto di vista, però, ASPI ha comunicato ai consorzi di imprese di autotrasporto di cose per conto di merci ed ai loro associati che il servizio di cashback non è attualmente disponibile e che lo sarà solamente in una fase successiva. In ogni caso, fa sapere sempre ASPI, si potranno comunque recuperare gli eventuali rimborsi a partire dalla data del 15 settembre 2021.

Proprio per questo UNATRAS (l’Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto Merci) ha chiesto ad ASPI di allargare la platea dei beneficiari dal momento che il settore dell’autotrasporto merci rappresenta ben il 40% del traffico autostradale e risulta impensabile chiedere a un camionista, o a una società di autotrasporto, di scaricare un’app per ogni mezzo, o creare un profilo per ogni guidatore; senza contare che i titolati a ricevere il rimborso sono le aziende e non gli autisti.

Proprio per questo, continua UNATRAS, questa iniziativa focalizzata su autoveicoli e app sembra essere più una campagna pubblicitaria per recuperare consensi, piuttosto che rimborsare chi ha subìto il disagio.

Fonte: ASSOTIR

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