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Frode fiscale: nei guai azienda di software per la logistica

Frode fiscale: nei guai azienda di software per la logistica

Tre arresti a Lodi.

Aggiravano il fisco, non pagavano i contributi e i relativi oneri e beneficiavano pure degli incentivi del Jobs Act, costringendo da anni i loro 120 dipendenti a dimettersi per essere riassunti in una nuova società, rinunciando a ogni tipo di pretesa o di tutela.

 

Sono finiti in carcere con l’accusa di associazione a delinquere e frode fiscale due imprenditori di Codogno titolari di un’importante azienda nel campo dell’information technology, la Multiconsult srl: una software house specializzata in pacchetti per la logistica e con una vasta clientela internazionale, tra cui i porti di Ancona e Livorno. Con loro, arrestato anche il commercialista (il quale annusata l’aria è stato preso a Bologna, mentre tentava presumibilmente di sparire), il 66enne C. P. di Latina, ideatore del complesso sistema di società di comodo costruito per frodare il fisco e sottrarsi al pagamento di tributi e contributi previdenziali e assistenziali.

 

I 120 dipendenti a fasi alterne venivano costretti a firmare lettere di dimissioni per passare successivamente come “neo assunti” a un’altra delle società fittizie create ad hoc dal sodalizio criminale. Dipendenti che di fatto operavano a Codogno ed erano tutti dei “cervelloni” nel campo della creazione di software: ma di fronte ai soprusi (veniva versato loro solo il compenso netto, ma mai i contributi previdenziali) nessuno fiatava per paura di perdere il posto di lavoro. Secondo gli uomini della compagnia di Lodi delle Fiamme Gialle, che hanno fatto scattare l’operazione tra la notte di lunedì e la mattina di martedì impiegando circa 80 militari, i due imprenditori codognesi – il 73enne M. C. e il figlio 46enne A.C. – con l’aiuto del commercialista di Latina avrebbero evaso 14,6 milioni di euro di Iva, percepito 132.955 euro di indebite agevolazioni previste dalla Legge di Stabilità (con conseguente truffa aggravata ai danni dello Stato) ed emesso attraverso le società fittizie 35,6 milioni di euro di false fatture. Una di queste, per circa 300mila euro, è risultata emessa in favore del Perugia Calcio. Leggi tutta la notizia

 

 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA – MILANO

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