Siglati in meno due giorni più di duecento contratti di trasporto.
L’iniziativa degli autotrasportatori del porto di Napoli aderenti alla Fai che hanno deciso di sospendere i servizi di trasporto per i committenti che non fossero stati disponibili a concludere contratti scritti allineati alle previsioni legislative dell’art 83 bis(legge 127/2010) , ha consentito di raggiungere risultati incoraggianti: infatti sono stati siglati in meno di due giorni (ieri e ieri l’altro) più di duecento contratti di trasporto merci.Mancano all’appello pochi importanti committenti che ancora si rifiutano di rispettare i costi minimi di sicurezza , intanto , come da impegni assunti in prefettura , una rilevante parte delle imprese di trasporto in virtù della conclusione dei contratti ha ripreso l’ attività dimostrando così, la reale volontà dell’autotrasporto che non è quella di fare fermi selvaggi e vandalici ma solo quella di fare impresa rispettando la sicurezza.
Restano invece fermi i servizi per quei committenti che si ostinano a negare la definizione di condizioni contrattuali rispettose della norma.
E’ doveroso inoltre stigmatizzare il comportamento di chi nella riunione convocata stamattina dall’autorità portuale e alla quale ha partecipato tutta la comunità economica portuale , ha tentato di sostenere che con la decisione di chiedere l’applicazione dei costi minimi il porto perde competitività e di conseguenza traffici.
Come a dire che sono gli autotrasportatori a dover sostenere sia il peso economico delle inefficienze del sistema sia il peso dell’intermediazione parassitaria che prospera a danno di tutti gli operatori napoletani.
Questa vicenda dimostra che se l’autotrasporto utilizza gli strumenti normativi previsti in maniera convinta e compatta può raggiungere importanti risultati.
Fonte: CONFTRASPORTO
