Praticamente ogni giorno riportiamo notizie di conducenti di veicoli pesanti fermati per strada e sanzionati, in molti casi anche in maniera rigorosa. E molto spesso chi legge – e in particolare gli autisti – si lamentano di diventare il capro espiatorio di un sistema, l’anello debole di una catena che paga però il prezzo più elevato. Anche perché che tutto ciò avvenga è praticamente illegale. Se si va a leggere le norme contenute nel decreto leg. N.286 del 2005, all’art. 7 si legge testualmente che laddove il conducente di un veicolo “abbia violato le norme sulla sicurezza della circolazione stradale” rispondono – o come si dice, sono corresponsabili – anche il committente, il caricatore e il proprietario delle merci trasportate “qualora le modalità di esecuzione della prestazione, previste nella documentazione contrattuale, risultino incompatibili con il rispetto da parte del conducente, delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale violate”. In più aggiunge che “la loro responsabilità, nei limiti e con le modalità fissati dal presente decreto legislativo, sia accertata dagli organi preposti all’espletamento dei servizi di polizia stradale”.
Domanda: ma quante volte avviene tutto ciò? Quante volte cioè di fronte a un’infrazione riscontrata sulla strada si va a controllare a molte in azienda? Molto poco. In alcuni contesti – leggi: al Sud – praticamente mai. Leggi tutta la notizia
Fonte: UOMINI E TRASPORTI