L’associazione auspica l’accantonamento della circolare del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Assologistica esorta il governo ad attivarsi per scongiurare lo sciopero proclamato per il 5 dicembre da Cgil e Cisl per i dipendenti delle Autorità Portuali e dalla Uil anche per i dipendenti di imprese e terminal portuali, sciopero che – sottolinea l’associazione che rappresenta le imprese del settore della logistica nonché i terminalisti portuali, interportuali e aeroportuali – interrompe un lungo periodo di pace sociale.
«Al danno inevitabile – spiega Assologistica – si aggiunge la beffa di uno sciopero indetto per un contenzioso che non è motivato dalle ragioni classiche del conflitto sociale, ma che trae origine da una disputa giuridica finita davanti al Consiglio di Stato a proposito dell’assoggettamento delle Autorità Portuali al blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego».
Precisando di non intendere entrare nel merito della questione, Assologistica tuttavia rileva «che il contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento per tutti i lavoratori dei porti è stato sottoscritto in piena legittimità anche da Assoporti, in rappresentanza delle Autorità Portuali, secondo le previsioni della legge 84/94. è quindi – evidenzia l’associazione – vigente ed applicato con comune soddisfazione».
«Non è accettabile – prosegue Assologistica – che per una disputa irrisolta su una questione oggettivamente marginale, se comparata alla situazione economica del Paese e del settore, si mettano a repentaglio le attività portuali commerciali e dei passeggeri, contraddicendo l’impegno comune teso a contenere il calo dei traffici provocati dalla crisi internazionale. Particolarmente in questo periodo dell’anno, nel quale i porti dovrebbero poter lavorare a pieno ritmo, le disfunzioni causate da scioperi e agitazioni annunciate dirotteranno i traffici verso altri porti comunitari da parte di armatori che cercano sempre e comunque l’affidabilità dei servizi».
Assologistica conclude invitando il governo ad intervenire immediatamente «accantonando la circolare del ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, anticipando la decisione del Consiglio di Stato sul contenzioso sorto in un solo porto, ne ha determinato l’allargamento a macchia d’olio a tutti gli altri».
Fonte: INFORMARE