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Anno di svendite per gli armatori italiani

Cedute navi per 650 milioni di dollari nel 2013

Nel 2013, le compagnie marittime italiane hanno ceduto navi per circa 650 milioni di dollari, mentre i nuovi investimenti hanno superato quota 900 milioni di dollari.

Per lo shipping italiano, il 2013 sarà ricordato come l’anno delle ristrutturazioni aziendali e delle vendite di asset per fare cassa. Secondo la rielaborazione delle trattative di mercato rese pubbliche, le operazioni di vendita o comunque di dismissione di naviglio di proprietà italiana avvenute negli ultimi dodici mesi hanno avuto un controvalore economico prossimo ai 650 milioni di dollari, mentre i nuovi investimenti deliberati nel 2013 hanno abbondantemente superato i 900 milioni di dollari. Questi numeri al netto, ovviamente, del fenomeno Scorpio (Tankers e Bulkers), le nuove realtà armatoriali guidate da Emanuele Lauro che, seppure di origini italiane, è a tutti gli effetti un imprenditore monegasco.

Con i prezzi delle navi usate e delle nuove costruzioni ai minimi dell’ultimo decennio, nel 2013 il mercato italiano si è distinto chiaramente fra chi aveva risorse finanziarie per investire e cogliere opportunità sul mercato, e chi invece, alle prese con rinegoziazioni e ristrutturazioni dell’indebitamento, ha dovuto vendere per fare cassa. Nella prima categoria rientrano Grimaldi Group, il Gruppo d’Amico (sia con il ramo dry bulk che con la quotata attiva nel liquid bulk), la nuova joint venture dACC nata fra gli stessi d’Amico e Coeclerici, Finarge, Globeco, Lumaship e Visentini Giovanni Trasporti Fluviomarittimi.

Il totale delle nuove costruzioni di bandiera italiana firmate quest’anno ammonta a 22 navi (soprattutto bulk carrier e navi cisterna, una nave ro-ro e due mezzi offshore) per oltre 660 milioni di dollari. A queste commesse, cui si sommano anche gli acquisti sul mercato dell’usato, si è aggiunto nelle ultime settimane il nuovo contratto firmato da Chiara De Poli, tramite la società olandese De Poli Tankers, per due navi gasiere del valore di quasi 60 milioni di dollari. Leggi tutta la notizia

Fonte: TE – TRASPORTO EUROPA

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