In un mercato globale sempre più complesso e volatile, l’inazione può avere conseguenze devastanti per i professionisti del procurement. La business intelligence è diventata per loro un elemento essenziale: ignorare le informazioni di mercato e affidarsi a processi decisionali basati su ipotesi o su dati obsoleti può portare a errori costosi e compromettere la competitività dell’azienda, rischiando di pagare tariffe eccessive, di subire ritardi nelle spedizioni, o di scegliere vettori che non soddisfano le loro esigenze.
Un esempio concreto è rappresentato dalla crisi del Mar Rosso. Un caricatore che aveva stipulato un contratto a lungo termine, basato su dati obsoleti, a 1.290 USD per FEU (container da 40 piedi) il 1° dicembre 2023 si è trovato, poche settimane dopo, a dover affrontare noli saliti a 6.341 USD per FEU – un aumento del 392%. Per un carico di 100 container, questo si è tradotto in un costo aggiuntivo di 505.100 USD. Ovviamente, il costo subito a causa degli “shortshipments” è stato molto maggiore.
Questo tipo di errore può essere evitato investendo in strumenti di business intelligence: i dati in tempo reale sulle tariffe di trasporto, sulla capacità delle navi e sulle tendenze di mercato, avrebbero permesso al caricatore di identificare in anticipo i segnali di volatilità e di negoziare contratti più flessibili, con garanzie di spazio prioritario o noli legati ad un indice, ottimizzando il processo decisionale e riducendo il carico di lavoro.
Il costo dell’inazione è spesso molto più alto del costo dell’investimento in dati e analisi di mercato. I caricatori che utilizzano questi strumenti hanno un vantaggio competitivo, in quanto possono accedere a informazioni cruciali e condivise tra tutti gli attori della supply chain che consentono loro di ottimizzare le loro strategie di approvvigionamento e di ottenere risparmi significativi, procedendo con maggior efficienza nelle negoziazioni.
Oltre le tariffe
Nell’approvvigionamento del trasporto marittimo, è fondamentale guardare oltre le tariffe di trasporto e considerare una serie di fattori che possono influenzare l’efficienza e il costo della catena di approvvigionamento. Se si ha appena concordato un nuovo contratto a lungo termine ad una tariffa più bassa rispetto al tuo accordo precedente si tratta di un’ottima notizia… o no? Bisogna ripensare a cosa significhi una “buona” gara, perché richiede più dei semplici dati sulle tariffe di trasporto. C’è davvero un vantaggio nell’assicurarsi un nolo basso se poi i container non arrivano in tempo o se vengono colpiti da surcharges più alti del previsto? I caricatori necessitano di dati e analisi su una vasta gamma di fattori, tra cui:
Affidabilità degli orari: confrontare l’affidabilità dei diversi vettori, a livello regionale e per singolo porto, per scegliere quelli che offrono il servizio più puntuale. Questo dato è particolarmente sensibile per le merci “time sensitive”.
Capacità: analizzare la capacità disponibile sulle diverse rotte commerciali e scegliere i vettori che possono garantire lo spazio necessario per le loro spedizioni.
Tempi di transito: dati sui tempi di transito effettivi, per valutare l’impatto dei tempi di trasporto sulla catena di approvvigionamento e di bilanciare le tariffe di trasporto con la velocità di consegna.
Detentions e surcharges: monitorare i free time dei container nei porti di origine e destinazione, aiutando i caricatori a evitare costi aggiuntivi per demurrages e detentions.
Emissioni di carbonio: avere visibilità su di un indice delle emissioni di carbonio (CEI) per valutare l’impatto ambientale dei diversi vettori e di scegliere quelli più sostenibili.
Surcharges: avere una visione completa dei surcharges, inclusi quelli relativi al carburante, alle emissioni e all’alta stagione, per avere una chiara comprensione del costo totale del trasporto.
Un esempio pratico è rappresentato dalla rotta di ritorno dall’Europa settentrionale all’Estremo Oriente. Confrontando due vettori, il Vettore A offre una tariffa spot media di 580 USD per FEU e un tempo di transito reale di 42 giorni, con un punteggio dell’Indice delle Emissioni di Carbonio (CEI) di 188,9. Il Vettore B, invece, propone una tariffa più bassa (435 USD per FEU) ma un tempo di transito più lungo (57 giorni) e un CEI di 115,3.
Un caricatore che utilizza questi dati potrebbe selezionare il Vettore B come fornitore di servizi preferito e beneficiare di tariffe più basse ed emissioni di carbonio ridotte – a patto che sia anche disposto ad accettare tempi di transito più lunghi. In altre parole, può scegliere il fornitore in base alle proprie priorità, bilanciando costi, tempi di consegna e sostenibilità. Assicurarsi la tariffa di trasporto più bassa possibile non significa che non si possa anche lavorare per ridurre le emissioni di carbonio nella propria catena di approvvigionamento, qualcosa che diventerà sempre più importante nella tua strategia di gara per il trasporto.
