29 Mag 2025
Nel 2023, il trasporto merci nell’Unione Europea ha visto prevalere la modalità marittima, con una quota del 67,4%, seguita da strada (23,5%) e ferrovia (5,5%). Tuttavia, secondo i dati Eurostat, si evidenzia una tendenza in crescita per il trasporto su strada, unica modalità ad aumentare la propria quota rispetto al 2013. Il trasporto aereo e le vie d’acqua interne restano marginali, rappresentando rispettivamente lo 0,2% e l’1,6% del totale.
La quota di ciascuna modalità è stata calcolata in base alle tonnellate-chilometro, un indicatore che considera il peso delle merci trasportate moltiplicato per la distanza percorsa.
Le dinamiche modali: confronto 2013–2023
Negli ultimi dieci anni, il trasporto su strada nell’UE è cresciuto di 2,8 punti percentuali, diventando in molti Paesi la prima o seconda modalità di trasporto. Al contrario, il trasporto marittimo, pur restando predominante, ha perso 2 punti percentuali, mentre sono diminuite anche le quote del trasporto ferroviario (-0,2%) e delle vie navigabili interne (-0,6%).
Porti strategici, ma quote marittime in discesa
Nel 2023, il trasporto marittimo è rimasto dominante in 15 dei 22 Paesi UE con accesso al mare, superando in 10 casi il 70% del traffico merci. I valori più alti sono stati registrati in:
• Portogallo: 98,2%
• Cipro: 96,5%
• Grecia: 96,4%
• Irlanda: 90,8%
Tuttavia, in Paesi come Slovenia (9,8%), Polonia (11,3%), Romania (13,5%) e Lituania (17,6%), il trasporto marittimo ha rappresentato solo il terzo o quarto modo di trasporto.
Il trasporto su strada ha invece raggiunto la quota più alta in Lussemburgo (84,5%), seguito da Cechia (77,7%) e Ungheria (70,7%). Il trasporto aereo ha superato l’1% solo in sette Paesi, tra cui Romania (1,6%) e Lussemburgo (1,5%).
Italia: posizione geografica strategica ma ruolo in declino
Secondo Arnaldo Boeddu, segretario della Filt Trasporti Sardegna, l’Italia – con i suoi 8.500 km di costa e una posizione centrale nel Mediterraneo – dovrebbe sfruttare molto meglio il potenziale del trasporto marittimo. «In passato, la nostra conformazione geografica e la presenza di numerosi porti naturali ci hanno garantito un ruolo centrale nel traffico merci internazionale» ha dichiarato, sottolineando che «oggi il primato è stato ceduto ad altri Paesi».
Boeddu evidenzia come la quota di merci trasportate via mare sia scesa sotto il 70%, mentre anche la ferrovia perde terreno. Di conseguenza, il trasporto su strada continua a crescere, con implicazioni ambientali ed economiche significative.
«È urgente un Piano Nazionale dei Trasporti che tenga conto delle nuove dinamiche geopolitiche e della crescente concentrazione del trasporto marittimo in mano a pochi operatori globali», conclude Boeddu.
Fonte: IL SOLE 24 ORE