16 Mag 2025

''La voce di ASSOTIR''

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Intervento di Claudio Donati, segretario generale Assotir.

 

Avendo ricevuto più di una telefonata da trasportatori che mi chiedono informazioni sui nuovi provvedimenti normativi riguardanti i tempi di pagamento e il pagamento delle soste ai trasportatori, sulla scorta delle notizie date, con una certa enfasi, dalla stampa, torno sull’argomento per ribadire quanto abbiamo già abbondantemente detto sia al Tavolo ministeriale che ai media.

 

Premesso che non è chiaro, nel momento in cui sto scrivendo, se il testo, che disciplina il pagamento delle soste al carico e allo scarico delle merci e l’effettivo rispetto dei tempi di pagamento delle fatture di trasporto, sarà contenuto all’interno del “DL Infrastrutture” (che il Governo dovrebbe approvare nei prossimi giorni),  perché è al vaglio del Quirinale, noi siamo tra quelli che, nel caso in cui il provvedimento dovesse essere cancellato, non si stracceranno le vesti, perché abbiamo forti perplessità sull’effettiva utilità dello stesso.

 

Ci sembra più un palliativo, perché – pur inasprendo le sanzioni e allargando le responsabilità ai soggetti della filiera – mantiene intatto lo schema che pone in capo al trasportatore l’onere di segnalale la violazione della legge da parte del proprio cliente. Che è esattamente la ragione per cui queste, e altre norme, non hanno funzionato, nonostante siano in vigore da oltre venti anni.

 

Riteniamo che la mancata pubblicazione delle nuove norme non sarebbe un gran danno per i trasportatori, perché la realtà ci dice che occorre ben altro, come abbiamo avuto modo di sostenere in tutte le occasioni possibili (vedi video Assotir del 24/03/2025 cliccando qui).

 

Dunque, mi preme sottolineare che di tutto Assotir può essere accusata salvo che di essere sostenitrice di questi provvedimenti. Abbiamo presentato le nostre proposte, che vanno in direzione di colpire la parte forte del mercato, cioè il committente. Non sono passate, perché la gran parte delle associazioni hanno ritenuto soddisfacente la soluzione proposta dal MIT. Per quanto ci riguarda, comunque, la battaglia non è finita e la faremo fino in fondo.

 

Questa vicenda, tuttavia, mostra un approccio complessivo inadeguato. Noi dovremmo ripartire dal paradosso che vive l’Autotrasporto italiano, il quale, pur avendo norme di tutela che molti altri paesi non hanno, è come se non avesse nessuna, perché non riesce mai ad ottenerne il rispetto. Tutto ciò succede, fondamentalmente, per due ragioni.

 

La prima è che queste norme possono essere attivate solo dal trasportatore, che deve denunciare il proprio cliente. Giuridicamente, sarebbe ineccepibile ma, nella realtà, questa dinamica produce quello che vediamo da anni: praticamente non ci sono denunce dei trasportatori. Per cui, leggi non applicate è come se non esistessero.

 

Al contrario, siccome queste norme, hanno la finalità di assicurare la sicurezza “stradale e sociale”, deve essere prevista la possibilità di intervento, non solo di chi ha subito il torto (il trasportatore), ma anche e, direi – soprattutto – dello Stato, che deve garantire le condizioni di regolarità, sicurezza ed efficienza dell’attività di trasporto.

 

E, qui veniamo alla seconda questione: i controlli. Tutti dicono, a ragione, che mancano i controlli. Verissimo, ma non è una giustificazione sufficiente.

 

Infatti, vigendo nel nostro settore, per tutta una serie di infrazioni, la cosiddetta “responsabilità condivisa” per i vari soggetti della filiera, proprio per tutelare la sicurezza in queste attività, non è accettabile che lo Stato, attraverso gli organi preposti, non eserciti il dovere di controllo su tutti i soggetti della filiera che la legge gli assegna.

 

Certamente, per controllare, l’organo deputato deve essere messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio compito. A partire dagli strumenti di indagine. E, qui, sul piano squisitamente tecnico, la digitalizzazione ci viene in aiuto, perché la tracciabilità delle merci lungo l’intera filiera è tecnicamente fattibile e, socialmente ed economicamente, indispensabile.

 

Forse, sarebbe bene ripartire da qui, piuttosto che festeggiare per evanescenze di cui i trasportatori non sapranno che farsene. A meno che, qualcuno non pensi di cavarsela, come spesso è accaduto in passato, dicendo che la colpa è dei trasportatori, che non sono capaci di far rispettare la legge.

 

Claudio Donati

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