07 Mag 2018
Dopo aver sentito gli interventi di tutte le Associazioni intervenute all’importante Convegno di Federtrasporti sabato scorso a Bologna, constato, come mi hanno confermato a voce a Genedani e Donati, che la situazione dei trasporti in Italia dopo 6 anni purtroppo è peggiorata .
La quota del trasporto italiano è diminuita notevolmente a vantaggio delle aziende di trasporto e logistiche dell’Est ma non solo.
Purtroppo dopo il Governo Berlusconi 2008-2011 il settore non ha più avuto le stesse attenzioni. Per noi il settore è importantissimo perché sappiamo bene che senza il trasporto su gomma la nostra economia si ferma. Per gli altri il trasporto stradale sembra una scocciatura.
Per fortuna che nel 2009 istituii il Fondo di Garanzia al credito per le aziende del settore, unico settore ad esserne sprovvisto e che oggi viene utilizzato anche per l’acquisto dei mezzi di trasporto.
Il Piano della logistica 2011-2020, approvato dalla Consulta dei Trasporti e della Logistica, cui avevo lavorato sentendo la opinione di centinaia operatori, è stato utilizzato solo in parte come DELRIO ha più volte ammesso.
Parte importante di quel Piano era appunto la politica industriale dell’autotrasporto, che doveva mettere in campo tutte le azioni necessarie al rafforzamento delle nostre aziende, riprendendo anche la proposta di vendita dei trasporti e della logistica Franco destino. Invece no.
Ora l’unica strada è quella di realizzare le infrastrutture che consentano l’aumento dei traffici in arrivo nel nostro Paese, a partire dalla Nuova Diga al porto di Genova. Solo l’aumento dei traffici reali potrà rilanciare la domanda per le nostre aziende del settore.
Così come occorre che il settore dei trasporti spinga per gli interventi a favore della Manifattura 4.0 un’altra grande fonte di domanda di trasporto.
Dall’altro lato occorre rilanciare gli investimenti nelle infrastrutture italiane che diminuiscano la congestione del traffico come la Gronda Autostradale di Genova, così come occorre rilanciare gli investimenti autostradali inopinatamente rallentati negli ultimi anni.
Un Paese più connesso col mercato mondiale attraverso i porti e attraverso i Trafori Alpini potrà attrarre un maggior numero di investimenti esteri e rilanciare la crescita italiana oggi ultima in Europa per tasso di crescita.
Il settore deve porre maggiore attenzione allo sviluppo dei Paesi africani che utilizzano trasportatori italiani e le nostre navi ro-ro per esportare verso l’Italia e verso l’Europa.
Bisogna rendersi conto che la economia globale, un grande motore di sviluppo, genera l’aumento della Domanda di trasporto e di Turismo.
Con nuovi porti e con infrastrutture moderne L’Italia potrà diventare la porta d’Europa verso i mercati africani e asiatici.
Mino GIACHINO
Presidente di SAIMARE spa