18 Mag 2016
«La vita è talmente intensa che non abbiamo tempo e modo di tenere sotto controllo tutti i processi. Che soluzione trovare?». Da qui l’iniziativa, precisa Paolo Guidi, di dare spazio a questo evento dedicato alla “governance dei processi ed alla digitalizzazione della value chain per un futuro emozionante”: «garantire un accesso facile e veloce a tutti i processi, controllarne i costi, dedicare sempre più attenzione all’ecosostenibilità, soprattutto alla parte green dei trasporti, è uno dei punti di forza di Kuehne+Nagel - continua Guidi - alla base della collaborazione con i nostri Clienti».
Valeria Benatti, responsabile logistica del Gruppo Karcher, apre gli interventi illustrando il proprio percorso aziendale attraverso l’evoluzione logistica «sono entrata in azienda nel 1998 priva di esperienza ma con molte idee; da allora i cambiamenti sono stati continui sia nei prodotti, siamo passati dalle aspirapolvere alle idropulitrici, dai prodotti per la casa a quelli per l’industria, sia nell’automazione, perseguendo sempre nuovi modelli logistici. Abbiamo lavorato molto sulle idee ma soprattutto sulle persone, coinvolgendole nei nuovi progetti. Fondamentale è stato poi trovare un adeguato partner per il supporto tecnologico che ha introdotto la digitalizzazione fino al log-in, il processo di massima integrazione. Oggi - ha concluso Valeria Benatti - con l’introduzione del sistema E-KanBan abbiamo raggiunto il massimo dell’efficienza sostituendo il sistema cartaceo con quello elettronico».
Anche per Marco Maffina, country sales manager di Honeywell, multinazionale americana ipertecnologica, l’impegno e la ricerca costanti sono stati alla base della sua divisione nell’evoluzione della supply chain «a noi si deve la tecnologia laser per i lettori, la tecnologia vocale per la gestione del magazzino fino al nuovissimo lettore bluetooth senza batteria. Investiamo molto nella ricerca di tecnologie innovative - ha continuato Marco Maffina - soprattutto mirate alla gestione dei costi che rappresentano oggi uno dei problemi più pressanti per i nostri Clienti. Stiamo inoltre lavorando ad un sistema che possa stabilire in modo telematico il volume di un pacco, attualmente se ne può definire il peso ma non la dimensione; stiamo studiando per ottenere questo risultato».
Alessandro Concialini, CEO di Seastema, ha illustrato l’evoluzione dei sistemi di automazione in ambito navale «oggi possiamo accedere, con un semplice click, ad una serie di informazioni importantissime soprattutto per stabilire diagnosi e prognosi immediate quando si presenta un problema. I nostri sistemi di controllo hanno conquistato anche i mercati dell’estremo e medio oriente - ha continuato Alessandro Concialini - dove abbiamo diversi progetti in corso. Abbiamo inoltre avviato una collaborazione proficua con l’università di Berkeley per attingere a nuove conoscenze che possano integrare i nostri sistemi».
Fabio Golinelli, production processes manager di ABB, ha sottolineato i punti di forza del loro modo di fare automazione «è fondamentale per la sopravvivenza essere all’avanguardia per stare sopra ai competitor. Presso le nostre unità produttive di Dalmine applichiamo un processo che viene definito “Dalmine Lean Way”, una sorta di edificio costruito su due pilastri, il “Just in Time” che garantisce i tempi di produzione, ed il “Jidoka” (parola giapponese che significa automazione) che ne garantisce la qualità».
Nel corso del suo intervento Ervino Riccobon, direttore competitività prodotto in Ferrari, ha spiegato come la tecnologia abbia permesso all’azienda di Maranello di conquistare oggi 62 mercati rispetto ai soli 4 di 15 anni fa «in Ferrari la sfida è continua perché dobbiamo avere performance superiori alla concorrenza e nel contempo fare un prodotto esteticamente bello; il tutto negli spazi limitati di Maranello. Dobbiamo aprirci al futuro ma abbiamo altresì il compito di non sconfessare il nostro passato e la nostra storica tradizione - ha continuato Ervino Riccobon - per questo è importante il rapporto con gli esperti di automotive che per altro non è facile convincere a venire a lavorare in un centro piccolo come Maranello là dove potrebbero avere offerte per Londra o Parigi o New York. Facciamo bandi globali con le migliori università del mondo per selezionare gli elementi migliori. Questi sono i nostri punti di forza per poter essere un’azienda vincente».
Anche Luxottica è sempre rimasta nel piccolo centro dove è stata posata la prima pietra, ad Agordo, nel bellunese, dove tuttora c’è il cuore dell’azienda anche se oggi conta oltre 50 filiali commerciali in 5 continenti, 77.000 dipendenti e una produzione annua di 90 milioni di pezzi.
Carlo Salomoni, direttore qualità e post vendita, ha confermato che Luxottica investe molto in innovazione ed automazione «tutto il processo è gestito da noi. Sviluppiamo in continuazione nuovi sistemi di automazione con un ufficio dedicato, riusciamo così a produrre articoli altamente tecnologici pur conservando caratteristiche artigianali. Guardiamo sempre avanti - continua Carlo Salomoni - collaboriamo con Intel e Google, abbiamo una logistica eccellente, oggi possiamo evadere e spedire un ordine per gli Stati Uniti in 48 ore».
Gli esempi e le testimonianze portate dalle aziende intervenute hanno dimostrato come la gestione della catena di distribuzione abbia rivoluzionato l’organizzazione aziendale massimizzando il livello di servizio al cliente finale e ottimizzandone contestualmente i costi.
Internet ha fatto il resto.
Fonte: TRASPORTI WEB