03 Feb 2014

Incontro Governo - Autotrasporto, Conftrasporto si esprime

 

Uggè si esprime sull'incontro dell'11 febbraio

 

Quanto previsto purtroppo si è avverato. L’incontro in programma per il giorno 29 con il Ministero, che doveva affrontare i temi del trasporto delle regioni insulari, è stato nuovamente rinviato al giorno 11 febbraio.

Le prese di posizione sono state immediate. Appare evidente che il giorno 11 non potrà essere un incontro interlocutorio ma occorrerà che il Governo si presenti con delle risposte concrete che avviino il percorso definito nel protocollo di intesa. Sappiamo che la situazione politica non aiuta certo. Vi sono personaggi del governo che hanno assunto impegni, anche se non di loro competenza, che richiedono tempi più adeguati per trovare delle soluzioni. Questo non è un segno di responsabilità ma solo il frutto di un vecchio modo di affrontare le questioni. Abbiamo sempre contestato l’impreparazione e l’incapacità di chi ricopre incarichi nel cercare sempre e comunque di dare assicurazioni per la soluzione di questioni non risolvibili. 

Chi fa insorgere aspettative ed ha delle responsabilità di governo, se non è un cialtrone, ha il dovere di spiegare sempre quella che è la realtà dei fatti e ciò che si può risolvere. 

La Fai non può certo essere scambiata per una sostenitrice di posizioni demagogiche o irrazionali (si potrà dire  tutto nei nostri confronti, tranne che illudiamo i nostri interlocutori). Se qualche rappresentante del Governo, per conquistare dei facili consensi, ha fornito delle garanzie, e noi sappiamo che lo ha fatto, ora deve trovare delle soluzioni. Sarebbe più corretto che coloro che non hanno competenza e sono delegati ad  incarichi in altri settori non forniscano garanzie su cose che non conoscono . Chi si comporta in questo modo è solo un demagogo, oltre che scorretto nei confronti di chi è realmente delegato a gestirle.

Per non ingenerare dubbi mi sto riferendo ad un Sottosegretario che ha sottoscritto impegni che non si possono risolvere nel modo da Lui garantito. Chi ricopre incarichi di Governo dovrebbe sapere che non è detto che ognuno debba essere obbligato a conoscere le procedure. Ma ha il diritto, e qui noi siamo dalla parte di è stato ingannato, di pretendere il rispetto di quanto gli è stato promesso. 

Quell’indegno rappresentante del Governo dovrebbe sapere bene quale strada è percorribile (se non la conosce chieda lumi a chi ha responsabilità pari alle Sue ed opera all’interno del Ministero che essendo una persona corretta glieli fornirà). Poi ha il dovere di seguirla fino in fondo perché un uomo che non mantiene la parola data è inaffidabile; ma chi non rispetta gli impegni sottoscritti è un “ominicchio”.

Noi quindi siamo pronti a sostenere chi è stato ingannato così come riteniamo vi siano ragioni fondate in chi si sente preso in giro se quanto concordato, a meno vi siano ragioni valide che dovrebbero essere in modo chiaro illustrate, non viene rispettato.
Il protocollo di intesa va dunque ripreso ed i punti concordati debbono essere avviati alla soluzione. Credo che sia evidente quanto le difficoltà nelle quali si trovano le imprese di questo settore, se non affrontate, rischino di evolversi in iniziative che possono portare a momenti di tensione pesanti. Lo abbiamo già detto che non ci si può attendere senso di responsabilità solo da una parte.

Senso di responsabilità che in primo luogo deve riguardare tutti. Iniziative solitarie sono, soprattutto se chi le attua non perde occasione di differenziarsi, lanciando dubbi e praticando la dietrologia, dannose per le imprese. Sarebbe come se un bue desse del cornuto all’asino. Non va bene!

Se si chiedono incontri unitari attraverso lettere è controproducente diffondere sensazioni che mettono in dubbio la volontà di portare avanti gli impegni, come definito. Gli organismi unitari e chi li rappresenta ha il dovere di non discostarsi dalla linea decisa. Nessuno può continuare a pensare di essere più furbo degli altri e credere di avere ingabbiato chi assume il compito di rappresentare l’insieme delle rappresentanze. 

Il passo indietro è sempre possibile; poi ognuno si gioca al meglio le proprie carte. Non credo che questo sia nell’interesse del mondo associativo ma nessuno è obbligato a stare in Chiesa a dispetto dei santi.

Mercoledì la presidenza Unatras effettuerà una analisi della situazione e definirà i comportamenti che poi si porteranno in sede di trattative con il Governo.

Ricordiamo che il Governo oltre all’apertura dei tavoli di confronto per affrontare, e trovare le soluzioni adeguate, ai temi del cabotaggio, del lavoro in affitto, del rispetto delle regole etc, dovrebbe essere anche nella condizione di presentare ipotesi di ripartizione delle risorse destinate al settore, con particolare riferimento alla questione del costo del lavoro.

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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