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Diritto di ritenzione del vettore: come tutelare il credito nel trasporto merci

Scopri come il diritto di ritenzione del vettore, riformato dal Codice Civile, tutela i crediti nel settore trasporti e spedizioni.

Nel settore del trasporto merci, soprattutto in tempi di crisi economica e carenza di liquidità, il diritto di ritenzione del vettore rappresenta un efficace strumento di tutela. Quando il pagamento viene ritardato, il vettore o subvettore può trattenere il carico per garantire il proprio credito derivante dal contratto di trasporto.

La riforma del Codice Civile e il rafforzamento del diritto di ritenzione

La recente riforma del Codice Civile, introdotta con la Legge 233/2021, ha modernizzato gli articoli relativi al trasporto e spedizione. In particolare, la modifica dell’art. 2761 c.c. ha consolidato il diritto di ritenzione del vettore come istituto fondamentale a protezione dei crediti nei confronti del committente.
Questa norma recepisce orientamenti giurisprudenziali ormai consolidati, fornendo ai vettori uno strumento legale concreto per reagire a ritardi nei pagamenti nel trasporto.

Articolo 2761 c.c.: il privilegio speciale a tutela del credito del vettore

Il nuovo testo dell’art. 2761 del Codice Civile stabilisce che i crediti del vettore e dello spedizioniere godono di privilegio speciale sui beni trasportati, finché questi restano sotto la loro custodia. Questo privilegio si estende anche a beni relativi a trasporti diversi, purché rientranti in un contratto unico per prestazioni continuative o periodiche.

Applicazione pratica del diritto di ritenzione del vettore

Grazie a questa norma, il vettore può, in caso di mancato pagamento, trattenere il carico e procedere con la sua vendita forzata (anche tramite commissionario su nomina del tribunale, come previsto dall’art. 2797 c.c.).
Il diritto di ritenzione sul carico può essere esercitato anche su beni detenuti per crediti pregressi. Ciò significa che lo spedizioniere potrà trattenere la merce anche se il credito si riferisce a precedenti trasporti effettuati in esecuzione dello stesso contratto.

Il valore del diritto di ritenzione in caso di fallimento del debitore

Uno degli aspetti più rilevanti del diritto di ritenzione del vettore è la sua efficacia anche in caso di fallimento del committente. Il creditore, infatti, avrà privilegio speciale su tutti i beni trattenuti alla data della dichiarazione di fallimento, garantendosi una posizione prioritaria nella soddisfazione del credito.

Attenzione al concetto di “contratto unico”

Un punto delicato è l’interpretazione del “contratto unico per prestazioni continuative o periodiche”. In questi casi, per evitare contestazioni, è consigliabile una chiara contrattualizzazione dei rapporti tra committente e vettore. Solo così si potrà esercitare legittimamente il diritto di ritenzione su trasporti differenti ma collegati da un unico accordo.

Conclusione: diritto di ritenzione come strumento di difesa

In un settore sempre più esposto a rischi finanziari, il diritto di ritenzione del vettore rappresenta una leva legale strategica. Con la recente riforma e il rafforzamento normativo, i professionisti del trasporto merci hanno ora maggiori garanzie per far valere i propri diritti in caso di ritardi o inadempienze nei pagamenti.

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