Con l’entrata in vigore del Decreto-legge n. 73 del 21 maggio 2025, noto come Decreto Infrastrutture, cambiano le regole sui tempi di carico e scarico merci nel settore dell’autotrasporto.
Attraverso la modifica dell’art. 83-bis del D.L. n. 112/2008, il legislatore interviene per risolvere le criticità operative e logistiche che penalizzano gli operatori del trasporto su strada.
Tempi di carico e scarico: cosa cambia
L’articolo 4 del D.L. n. 73/2025 apporta cambiamenti rilevanti.
Il periodo di franchigia – ovvero il tempo di attesa non indennizzato – viene ridotto da 120 a 90 minuti. Il conteggio parte dall’arrivo del mezzo al luogo di carico o scarico, certificato dalla documentazione (CMR o DDT).
Oltre i 90 minuti, scatta un indennizzo di 100 euro per ogni ora (o frazione), aggiornato annualmente secondo l’ISTAT.
Una svolta importante se si considera che in precedenza l’indennizzo era di 40 euro e privo di adeguamento automatico.
Corresponsabilità tra committente e caricatore
Una novità significativa è l’introduzione della corresponsabilità solidale nel pagamento dell’indennizzo, che ora grava sia sul committente che sul caricatore.
Questa misura rafforza la tutela del vettore, spesso danneggiato da inefficienze organizzative nella filiera logistica.
La norma si coordina con l’art. 7-ter del D.Lgs. n. 286/2005 (Codice dell’Autotrasporto), che limita le clausole vessatorie e impone maggiore trasparenza nei contratti.
Impatti su logistica e operatività
La riforma interviene su un problema strutturale: i tempi di attesa eccessivi. Questi impattano negativamente su produttività, costi, e organizzazione dei turni di guida e riposo degli autisti (Regolamento CE n. 561/2006).
Le nuove regole hanno effetti anche sulla supply chain, migliorando la pianificazione logistica, il rispetto delle tempistiche e la disponibilità dei mezzi.
Conclusioni
Il Decreto Infrastrutture 2025 rappresenta un passo avanti per la tutela economica del vettore e la razionalizzazione dei tempi di carico e scarico merci.
I contratti tra committenti e vettori dovranno essere aggiornati per rispettare la nuova normativa.
Se ben applicata, la riforma può contribuire a una maggiore efficienza del settore, riducendo i contenziosi e migliorando l’equità nei rapporti lungo la filiera.