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03 Feb 2017
SITUAZIONE GENERALE
La settimana, anche se non ha prodotto alcun incontro ufficiale con i rappresentanti del dicastero, ha dato una svolta importante rispetto ai temi relativi alla evidente situazione di disparità esistente in Europa per quanto riguarda i temi sul cabotaggio e sul dumping sociale. Ovviamente l’aspetto della concorrenza non è slegato da quelli del cabotaggio. Molti principi, che da tempo Conftrasporto sostiene, sono ricompresi nel documento dei Ministri di nove Paesi, definito “Alleanza per l’autotrasporto”. Questo è un fatto positivo.
La scorsa settimana era stata data notizia di una riunione tecnica per raccogliere il parere delle federazioni del trasporto circa i contenuti della presa di posizione che nove Ministri dei trasporti di Paese dell’area Euro hanno deciso di redigere per evidenziare le evidenti e non più tollerabili disomogeneità esistenti in diversi Paesi europei.
Ne avevamo accennato ed avevamo anche riportato con molta chiarezza la posizione della nostra realtà associativa, che siamo riusciti a far riprendere anche da un servizio pubblicato sul giornale Repubblica di domenica che ha ben evidenziato la situazione esistente (l’articolo è consultabile sul nostro sito). Sappiamo che l’articolo è stato oggetto di valutazione anche in sede comunitaria. E questo è avvenuto per l’ottimo lavoro dell’ufficio relazioni esterne confederale che è riuscito ad ottenere l’uscita sulla stampa in tempo utile. Va anche riscontrata e riconosciuta la condivisione della sottosegretaria Sen. Simona Vicari che in rappresentanza del Governo il 31 gennaio ha poi sottoscritto il documento che è disponibile sempre sul sito.
E’ certamente un passo in avanti in quanto rende evidente una situazione pesante per la quale la categoria da tempo attende iniziative concrete da parte del Governo. Ovviamente la sottoscrizione del documento non è certo risolutiva dei problemi che da tempo segnaliamo e pertanto, pur riconoscendone l’importanza dei contenuti, incrementeremo gli sforzi perché al primo incontro con il Ministero questi aspetti vengano posti al centro del confronto. Diciamola così: a noi interessano i provvedimenti.
Un aspetto ci lascia perplessi in particolare sulla vicenda che riguarda il costo del lavoro ed è relativa alla posizione espressa alla Commissione europea ed alla Commissaria ai trasporti dai rappresentanti sindacali dei lavoratori ETF. Molti aspetti evidenziati dalle nostre organizzazioni e ripresi nel documento dei Ministri sembrano trovare conferme anche nel documento diffuso dalla Filt Cgil. Per questo restiamo perplessi di fronte alla posizione tenuta, da parte dei rappresentanti dei lavoratori delle nostre imprese con i quali da tempo è aperto il confronto per il rinnovo del contratto di settore. Il tutto è fermo su una questione di merito legata alla identificazione delle parti contrattuali. Le federazioni del trasporto hanno sin dall’inizio rappresentato la loro volontà di voler rinnovare il CCNL ma nella chiarezza della rappresentanza. Non è una nostra ubbìa ma il frutto della volontà della quasi totalità delle federazioni (tranne una) che intendono rinnovare il contratto senza dover mediare posizioni con chi rappresenta altri interessi, spesso contrastanti con quelli delle nostre imprese. Poiché registriamo il tentativo di mescolare le carte sostenendo la tesi che non si rinnoverebbe il contratto a causa della chiusura delle federazioni del trasporto e della logistica, corre l’obbligo di rendere noto che ciò che ha impedito, fino ad ora, la conclusione delle trattative è stato dovuto dal tentativo di ricostituire un tavolo unico di trattativa tra le federazioni che sono la maggior parte delle imprese di trasporto e della logistica con quelle rappresentate da Confetra. Riteniamo di dover informare con molta chiarezza che se il rinnovo del contratto non è entrato in dirittura d’arrivo tutto dipende da una questione di natura politica. Invitiamo a divulgare tale aspetto anche ai lavoratori e alle imprese. Invece di discutere e confrontarsi sulle cose utili agli operatori ed alle maestranze per i rappresentanti sindacali pare che l’elemento più importante sia quello di realizzare un contratto unico. Le imprese sono in difficoltà ed i lavoratori spesso ne sono coinvolti negativamente ma una questione di natura politica ha la prevalenza. Si deve sapere che così facendo si privano i lavoratori di un possibile rinnovo contrattuale e si determinano invece le condizioni perché il ricorso a personale di altri paesi o alla delocalizzazione si alimenti. A noi pare una linea errata che ricade sui lavoratori e ci permettiamo di invitare ad una riflessione. Il ricorso a vere e proprie forme di ricatto per lo più selettivo (non si disdettano i contratti con chi ha sottoscritto accordi con i sindacati autonomi) crediamo non porti ad evoluzioni positive. La posizione legittima delle federazioni che intendono tutelare le imprese aderenti, lo ribadiamo, è di rinnovare il contratto anche perché su alcuni punti si erano delineate possibili intese. Si fa fatica, dunque a comprendere l’ostinazione di parte sindacale di voler mantenere in un unico contenitore ciò che non è più possibile accettare anche per i cambiamenti oggettivi che si sono registrati in molte imprese che si sono evolute. Non intendiamo mutare posizione e restiamo ancorati alle decisioni assunte tra le maggior parte delle federazioni. È singolare che non si voglia riconoscere ciò che è sotto gli occhi di tutti e che si manifesta anche nelle sedi ministeriali nelle quali i temi del trasporto e della logistica sono affrontati con delegazioni senza la presenza delle committenze.
In settimana abbiamo avuto la possibilità di affrontare anche lo stato di difficoltà che da tempo coinvolgono le imprese operanti nei trasporti eccezionali. Nella riunione di oggi (venerdì) è stato fatto il punto della situazione in una riunione promossa dalla Fai Lombarda. Conftrasporto, sin dall’inizio della situazione di difficoltà insorte è intervenuta presso le Autorità competenti. Prendiamo atto che finalmente anche altre confederazioni che rappresentano gli interessi del sistema produttivo stanno intervenendo. Dopo l’incontro di venerdì il tema sarà affrontato anche in una riunione di presidenza Fai.
In settimana si è tenuta la riunione delle federazioni di Conftrasporto con l’ufficio sindacale confederale al fine di fare il punto della situazione presente nei vari comparti in vista anche della riunione svoltasi nella giornata di mercoledì con i rappresentanti dei lavoratori del settore mare.
In queste ultime ore ci pare di comprendere che vi sia il tentativo di agire sull’accisa per rispondere alle richieste della Comunità sui conti pubblici. “Lo diciamo oggi per non doverci fermare domani” intervenire sull’accisa dell’autotrasporto non è accettabile e rischia di non produrre i risultati auspicati se non fosse che le imprese in grado di rifornirsi nei paesi esteri (internazionali e residenti in zone vicino ai confini di altri paesi). Ma ne riparleremo.
Sono state definite anche alcune questioni connesse con gli incontri che si terranno a Bruxelles la prossima settimana alla quale parteciperà una delegazione di Confcommercio.
Alla prossima.
Paolo Uggè
Fonte: CONFTRASPORTO